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1966 Girone C: Ungheria-Brasile 3-1

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Farkas esulta: ha appena segnato il 2-1
(www.sports.xin.msn.com)

L’ultima sconfitta del Brasile ai Mondiali è datata 1954, 2-4 nei quarti dalla Grande Ungheria. Passano 12 anni e un’altra Ungheria, anche se non più forte come quella di Puskas e Hidegkuti, torna a battere i due volte campioni del mondo al termine di un incontro emozionante e ricco di occasioni: il 15 luglio 1966 a Liverpool finisce 3-1 per i magiari. Il Brasile è oramai una squadra logora, provata, priva del suo faro Pelé (infortunatosi nel primo match contro la Bulgaria) e cede il passo a un’ottima Ungheria, che domina sul piano del gioco e del ritmo grazie a un quartetto offensivo di grande qualità.


Ungheria: Gelei – Kaposzta, Matrai, Meszoly, Szepesi-Szedunka – Sipos, Mathesz – Bene, Albert, Farkas, Rakosi.
Brasile: Gilmar – D. Santos, Bellini, Altair, Paulo Henrique – Gerson, Lima – Garrincha, Tostao, Alcindo, Jairzinho.

Primo tempo
1′ subito pericoloso il Brasile, con una conclusione di Lima quasi da centrocampo: Gelei alza in corner.
2′ GOL UNGHERIA Bene si invola sulla fascia destra, scarta Gerson, entra in area, supera un altro difensore e piazza la palla tra il palo e Gilmar.
4′ corner di Bene, palla sul versante sinistro dove c’è Rakosi, contro-cross, Gilmar deve smanacciare in angolo.
7′ filtrante di Albert per Rakosi, anticipato all’ultimo da Djalma Santos al momento del tiro.
10′ l’Ungheria gioca meglio e mette alle corde il Brasile: è Farkas con una conclusione da fuori a impegnare Gilmar: il numero uno brasiliano devia da campione in corner.
14′ GOL BRASILE punizione rasoterra di Lima da 30 metri, la palla in area è intercettata da Tostao che la gira di potenza nell’angolo alto. Tiro imparabile.
20′ splendida azione corale degli ungheresi. Rakosi a sinistra pesca Kaposzta sull’altro versante, cross per Bene in area, triangolo volante di testa tra il numero 7 magiaro e Albert, colpo di testa finale ancora di Bene, miracolo di Gilmar che toglie la palla dall’incrocio.
22′ corner di Bene, tiro di un ungherese che sbuca sul secondo palo, Paulo Henrique salva sulla linea.
28′ Gilmar smanaccia un altro insidiosissimo traversone di Rakosi dalla sinistra.
32′ micidiale contropiede degli ungheresi, palla a Farkas, tiro in velocità, Gilmar sventa.
38′ si rivede il Brasile. Lato sinistro dell’attacco, rimessa laterale di Jairzinho, cross di Tostao, Gelei manca l’intervento, la palla danza nell’area piccola e carambola sul corpo di Garrincha, un difensore ungherese riesce a deviare sulla linea.

Secondo tempo
1′ cross di Garrincha da sinistra, colpo di testa di Jairzinho in tuffo e gol. L’arbitro però annulla per fuorigioco.
5′ tiro di Kaposzta, alto di poco.
8′ l’Ungheria mantiene di più il possesso palla, ma il Brasile sa rendersi pericoloso in contropiede. Tostao lancia in verticale Jairzinho, tiro sul primo palo, pallone a lato.
10′ cross di Bene da destra, mezza girata di Farkas a centro area, la palla esce di un soffio.
14′ il match inizia a farsi falloso. Jairzinho viene steso con un fallo da dietro a centrocampo e resta a terra un paio di minuti.
15′ Albert viene atterrato in area su un cross di Farkas, ma l’arbitro lascia correre. Sul capovolgimento di fronte, Garrincha va in gol dopo aver dribblato il portiere. Il gioco però era stato fermato: a terra ci sono ben due giocatori magiari, Albert e Kaposzta. Entrambi si rialzano dopo le pronte cure mediche.
19′ GOL UNGHERIA Altra azione da manuale dell’Ungheria. Albert serve Bene sul lato destro, l’ala avanza e crossa in mezzo all’area, Farkas arriva in velocità e al volo trafigge un incolpevole Gilmar sul primo palo.
22′ l’Ungheria sembra ora giocare sul velluto. Albert a destra passa a Farkas, che lancia sulla corsia destra Kaposzta, cross del terzino, Albert – che nel frattempo aveva seguito l’azione – appoggia di testa a  Bene, che serve Meszoly nell’area piccola, anticipato da Gilmar con un intervento disperato.
28′ GOL UNGHERIA Albert è uno spettacolo, parte dalla sua metà campo palla al piede, giunge al limite dell’area brasiliana, serve sulla destra Bene, che viene steso da dietro da Paulo Henrique. Rigore ineccepibile. Dal dischetto Meszoly infila l’angolino basso.
30′ cross di Rakosi da sinistra, Bene è solo nell’area piccola, ma manda incredibilmente alto di testa.
32′ strepitosa accelerazione per vie centrali di Albert che si porta a spasso tutta la difesa brasiliana, entra in area e appoggia a Farkas, che infila il “7” alla destra di Gilmar. L’arbitro annulla per fuorigioco.
34′ Meszoly rimane a terra dopo uno scontro, si tocca dolorante la spalla sinistra e viene portato fuori dai medici ungheresi. L’Ungheria resta in dieci per un paio di minuti, poi Meszoly rientra con una fasciatura al braccio sinistro.
40′ torna a farsi vedere con una certa pericolosità il Brasile, anche se oramai la partita è finita. Punizione da destra di Garrincha, che scodella un buon pallone in area, sul secondo palo sbuca Alcindo che tira a colpo sicuro, grande riflesso di Gelei che devia in angolo.
44′ triangolo in velocità tra Albert e Bene sulla destra, Albert entra in area, scarta Gilmar, ma è troppo defilato e calcia sull’esterno della rete.

Florian Albert

LE PAGELLE UNGHERIA
IL MIGLIORE ALBERT 7,5: non segna, ma fa segnare e delizia la platea. Quando parte in progressione è immarcabile. Elegante, gioca sempre palla a terra e mette in mostra una lucida visione di gioco.
Bene 7,5: una spina nel fianco della difesa brasiliana. Mette il piedino in tutte le azioni più pericolose dei magiari: segna l’1-0, offre la palla del raddoppio a Farkas, si procura il rigore del 3-1, fa impazzire Paulo Henrique, manca il gol del 4-1 con un comodo colpo di testa. Garrincha sembra lui.
Farkas 7: come Albert, è un attaccante solo di nome perché svaria su tutto il fronte offensivo. Timbra il 2-1 con una staffilata al volo e illumina la partita con alcuni lanci d’autore.
Rakosi 7: dribbling, accelerazioni e cross al bacio: anche sulla sua fascia il Brasile vede i sorci verdi.

LE PAGELLE BRASILE
IL MIGLIORE GILMAR 7: sono alcune sue parate a evitare un passivo più pesante, si conferma un portiere completo e dagli ottimi fondamentali.
Tostao 6: un gol di astuzia e opportunismo, un traversone che a momenti non beffa Gelei. Nella ripresa cala, anche perché a calare è tutta la squadra. Però fa in pieno la sua parte.
Djalma Santos 5,5: prova a salvarsi con l’esperienza, lui che è l’unico reduce dal Mondiale 1954, ma in difesa soffre non poco le brucianti accelerazioni del pimpante Rakosi.
Garrincha 5: il piede è ancora ottimo, lo denota qualche buon cross. Ma è il resto che oramai appartiene al passato: quelle finte irresistibili e quei dribbling mortiferi che avevano incantato il mondo nel ’58 e nel ’62 sono oramai uno sbiadito ricordo. Non salta praticamente mai il suo avversario diretto.
Alcindo 4,5: un tiro parato da Gilmar e stop. Un fantasma in prima linea.

Niccolò Mello

Le azioni più emozionanti dell’incontro (www.youtube.com)

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