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Gino Bartali, mio papà di Andrea Bartali

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Gino Bartali è stato un grande sportivo, un grande uomo, un grande italiano.

Di lui è stato scritto tanto, la letteratura sportiva lo ha raccontato sotto molteplici punti di vista.
Traccia un ritratto inedito dell’uomo e del campione, un diario di vita vera, quella più intima e familiare, Andrea Bartali il primogenito del ‘toscanaccio’.
In – Gino Bartali, mio papà, Lìmina – ci consegna attraverso il racconto ricco di retroscena, aneddoti gustosi, rituali domestici, abitudini bizzarre e curiosità il volto di un uomo semplice, dall’animo gentile e generoso, innamorato del suo essere padre e marito.

Ginettaccio – come era soprannominato – è stato un ‘grandissimo’ del nostro ciclismo. Le sue imprese, come quelle di Coppi, hanno rappresentato il riscatto di un Paese sconfitto ed umiliato e restituito speranza nei duri anni della ricostruzione.

Disponeva – ricorda il figlio – di un ottimo fisico, sempre ben curato con gli allenamenti e possedeva una forza spirituale enorme fondata sulla sua incrollabile fede, che era pura, sincera, genuina.
Condivise con il suo grande amico-rivale Coppi, il triste destino di perdere un fratello. Giulio, fratello di Gino, morì infatti dopo essere caduto in una corsa ciclistica come Serse, il fratello del Campionissimo.

Aveva un forte senso dei valori sportivi: ‘lo sport – diceva – deve essere solidarietà e scuola di vita, altrimenti non serve a niente. Prima di saper vincere, bisogna imparare a saper perdere’.
Non esitò, in pieno conflitto bellico, a mettersi a disposizione del Cardinale Elia Dalla Costa per aiutare gli ebrei rifugiati a fuggire. Per far questo trasportava – ad una stamperia segreta affinché potesse falsificarli – documenti e foto tessere nascosti nei tubi del telaio della bicicletta.
Fu capace di vincere – record ancora oggi imbattuto – due Tour de France a distanza di dieci anni (1938-48). La sua vittoria nel ’48 – vuole la storia – “salvò” l’Italia dal pericolo di una guerra civile in cui il Paese rischiava di cadere per le tensioni nate dall’attentato all’allora segretario del Pci Togliatti.

Seppur fortemente danneggiato dal secondo conflitto mondiale, che gli rubò gli anni migliori, diede vita a una  leggendaria rivalità con Coppi che, se divise l’Italia, scrisse però pagine intramontabili di questo sport.
Questa speciale biografia va oltre l’immagine pubblica del personaggio, offrendoci la possibilità di intravedere, dietro gli eventi sportivi, le emozioni e i sentimenti che li precedevano o li accompagnavano. Il libro ci regala interamente la complessità di una figura con molte sfaccettature, che possedeva prima di tutto nello straordinario spessore umano le ragioni del proprio successo.

 Alessandro Sartore

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