Immagine di copertina: il trionfo dell’Inter Miami, per la prima volta campione in MLS
Dopo dieci campionati spagnoli e due francesi, Lionel Messi conquista il 13° titolo nazionale della sua infinita carriera: l’MLS, la Major League Soccer che riunisce le squadre statunitensi e canadesi. Per Leo è il 48° trofeo: nessuno ha mai vinto come lui. La finale contro i Vancouver Whitecaps, vinta per 3-1, viene giocata in casa dall’Inter Miami, in virtù del maggior numero di punti conquistati nella stagione regolare (65 a 63)
Dopo un percorso in crescendo e una stagione che lo ha visto grande protagonista, con un totale di 35 reti e 20 assist, Lionel aggiunge ulteriori due assist al suo carnet, il primo per De Paul e il secondo per Allende, salendo a quota 407 assist in carriera, e anche questa statistica premia il Diez argentino come miglior assistman di sempre.
La partita contro Vancouver, di fronte a uno stadio pieno in ogni ordine di posti, non è molto brillante. D’altra parte, e detto con il massimo rispetto, il campionato americano non rappresenta di certo la crème del calcio mondiale. L’Inter Miami parte meglio e dopo 8 minuti Messi a centrocampo, con una giocata sensazionale che fa guadagnare ai suoi un tempo di gioco (nella sostanza, anche se non nella forma, ricorda quella che fece nella finale mondiale contro la Francia in occasione della rete di Di MarÃa) e apre il campo per la percussione di Allende, il cui cross a centro area per Rodriguez è sciaguratamente deviato nella propria porta da Ocampo.
Per 25 minuti l’Inter Miami gioca con più piglio e verve, controllando il pallone, con un Messi sempre ispirato e nel vivo delle azioni. Ma dalla mezz’ora in avanti emerge pian piano il gioco maggiormente manovrato del Vancouver, che in stagione regolare ha sconfitto due volte Miami e ha impreziosito la squadra con l’arrivo dell’ex Bayern Monaco e nazionale tedesco Thomas Müller. Un paio di colpi di testa e una clamorosa palla-gol per Sabbi che spara su Rios in uscita sono la dimostrazione che i canadesi sono assolutamente dentro la partita e vogliono vendere cara la pelle.
Non casualmente, cominciano il secondo tempo sulla falsariga del primo. Anzi, dominano territorialmente il gioco e sfiorano il 70 per cento di possesso palla. La manovra avvolgente dei bianchi stritola un Inter Miami incapace di ripartire (e che ha un solo lampo, un colpo di testa di Messi terminato a lato di un soffio) e che pare un po’ sulle ginocchia: Ahmed al quarto d’ora trova un pareggio più che meritato e poco dopo, sulle ali dell’entusiasmo, il Vancouver va ad un passo dal vantaggio con un triplo palo griffato da Sabbi.

Mascherano corre ai ripari ed effettua alcuni cambi, ma nemmeno stavolta dà fiducia al veterano Luis Suárez. È una giocata di Messi al 26′ a ribaltare l’inerzia dell’incontro: la Pulce recupera palla sulla trequarti e lancia nello spazio il prode De Paul, il cui diagonale in corsa non dà scampo al portiere del Vancouver. I bianchi perdono fiducia – confermando un vecchio adagio nel calcio che non sempre chi tiene di più il pallino del gioco vince – mentre l’Inter Miami con la forza dei nervi e una garra più sudamericana che nordamericana lotta su tutti i palloni. All’ultimo minuto è ancora Messi, con un pallonetto magistrale sulla trequarti, a mandare in porta Allende, che tutto solo davanti al portiere non può sbagliare.
Finisce 3-1 e per l’Inter Miami parte la festa. Quando Messi arrivò nella franchigia di Jorge Mas e David Beckham, nel corso del campionato 2023, il Miami era ultimo, e Leo lo portò ad un passo dai playoff. Lo scorso anno, dopo aver già vinto il titolo di miglior giocatore, il Diez guidò i suoi al primo posto nella stagione regolare, ma poi la squadra uscì clamorosamente nel primo turno dei playoff. Adesso il riscatto: altro titolo di MVP personale (ed in aggiunta quello di capocannoniere) e vittoria del campionato. Il sogno di Mas e di Beckham è diventato realtà . Nel segno di Messi, Mascherano e della colonia sudamericana, più che mai decisiva. Una gioia immensa anche per i veterani Busquets e Jordi Alba, all’ultima partita in carriera prima del ritiro.
Il tabellino
INTER MIAMI-VANCOUVER WHITECAPS 3-1
Marcatori: pt 8′ aut. Ocampo (I); st 15′ Ahmed (V), 26′ De Paul (I), 52′ Allende (I).
Inter Miami: Rios Novo; Fray (st 46′ Weigandt), Falcon, Allen, Jordi Alba; De Paul, Busquets, Rodriguez (st 11′ Segovia); Messi; Allende, Salvetti (st 32′ Bright). A disp.: Ustari, Aviles, Lujan, Picault, Obando, Suarez. All. Mascherano.
Vancouver Whitecaps: Takaoka; Ocampo, Blackmon, Priso (st 23′ Pupe), Laborda; Berhalter, Cubas (st 37′ Cabrera); Sabbi (st 45′ Nelson), Muller, Ahmed (st 23′ Gauld); White. A disp.: Boehmer, Johnson, Badwal, Rios, Elloumi. All. Soerensen.

Le pagelle Inter Miami
IL MIGLIORE: Lionel Messi 7,5
Viaggia a scartamento ridotto, sia rispetto al passato sia rispetto ad altre partite di questa stagione in MLS. Forse, a causa del caldo, preferisce centellinare le energie per quando serve. E fa benissimo perché tutti e tre i gol dell’Inter Miami nascono da sue geniali intuizioni: prima slalomeggia a centrocampo tra due avversari, aprendo un’autostrada per Allende; poi offre a De Paul il cioccolatino del bis; ed infine, con una pennellata di puro tocco delle sue manda ancora una volta in porta Allende per il tris. Sfiora anche un gol con un furbo colpo di testa dal limite. Non ha più l’energia di un tempo, ma la qualità è sempre quella di un artista unico.
De Paul 7,5 Prestazione monumentale, da vero uomo ovunque. Sradica palloni, imposta, riparte. A 31 anni, con la sua forza e la sua personalità , in un campionato come l’MLS, domina letteralmente il campo. La sua rete cambia l’inerzia dell’incontro e riporta l’Inter Miami – in grandissima difficoltà nella prima parte del secondo tempo – in controllo.
Allende 6,5 È di fatto l’uomo che ha preso il posto di Suarez come centravanti. Ha giocato degli ottimi playoff e ripaga ancora una volta la fiducia di Mascherano favorendo l’autogol di Ocampo e chiudendo poi i conti in contropiede all’ultimo minuto. Non molto appariscente, ma efficace quando conta.
Busquets 6 All’ultima gara in carriera, soffre molto l’intraprendenza e la vitalità dei centrocampisti avversari, perde alcuni sanguinosi palloni e fatica anche in impostazione. Ma non tira mai indietro la gamba, lotta fino al 90′ e dà l’esempio. Se ne va un grandissimo interprete del ruolo di cinco davanti alla difesa, uno dei più forti centromediani del XXI secolo.
Jordi Alba 6 Patisce non poco le scorribande dell’indemoniato Sabbi, che è più giovane e fresco, e che lo intontisce di finte e dribbling. Regge l’urto con l’esperienza e anche lui, come Busquets, saluta da trionfatore.
Le pagelle Vancouver Whitecaps
IL MIGLIORE: Ahmed 7
Un peperino sull’out mancino che manda totalmente in crisi la retroguardia dell’Inter Miami, ed in particolare il povero terzino destro Fray. Gol a parte, giunto anche con la complicità di Rios (fino a quel momento perfetto), è la chiave che apre in due la difesa avversaria e scardina i piani tattici di Mascherano. Inspiegabilmente l’allenatore Soerensen lo toglie dopo il 20′, ma forse non ne aveva davvero più.
Sabbi 7
È l’altro esterno dell’attacco canadese e, come Ahmed, anche lui fa ammattire la difesa dell’Inter Miami. Si divora un gol nel primo tempo, ma non si perde d’animo: da uno suo spunto nasce la rete del pari, poi colpisce un triplo palo con un tracciante splendido in corsa. Avrebbe meritato maggiore fortuna.
Berhalter 6,5
Annunciato come il giocatore chiave del Vancouver, non delude le attese. Metronomo in mezzo al campo, fa girare la squadra come un orologio. Sul piano della fluidità di manovra i canadesi giocano meglio, inutile nasconderlo, e gran parte del merito va ascritto al regista statunitense.
Thomas Müller 5
La sfida diretta tra lui e Messi vede l’argentino uscire decisamente vincitore, non solo per il successo di squadra, ma anche sul piano della prestazione individuale. Per Leo, dunque, una piccola rivincita dopo lo smacco subito nella finale mondiale del 2014 tra Germania e Argentina, che vide il trionfo di Müller. Thomas, a 36 anni, ha perso lo sprint dei tempi d’oro del Bayern Monaco. Si segnala per una bella sponda per Sabbi e un colpo di testa non troppo pericoloso. Per il resto non si vede mai. Magari il suo momento in MLS verrà nel 2026, chissà …
Gli highlights dell’incontro


