Immagine di copertina: Cannavaro solleva la Coppa del mondo, l’Italia è regina mondiale per la quarta volta
La data 9 luglio è da quasi 19 anni un giorno da segnare in rosso sul calendario. Come tutti sappiamo, nel 2006 la nazionale italiana, guidata da Marcello Lippi, saliva per la quarta volta sul tetto del mondo. È stata una gara molto equilibrata, dall’inizio alla fine: nel primo tempo hanno giocato meglio gli Azzurri, più vispi, più in palla, più pronti ad aggredire e ad attaccare. Nella ripresa e nei supplementari il calo fisico dell’Italia e la maggiore brillantezza tecnica degli avversari – Zidane ed Henry su tutti, ma anche Ribery e Malouda – ha riequilibrato i meriti, ma senza esagerare. Ai rigori, invece, gli italiani sono stati perfetti (cinque su cinque), i francesi invece no. L’Italia degli anni Novanta era stata eliminata ai calci di rigore per tre mondiali di fila (1990, 1994, 1998), l’inizio del nuovo millennio invece si è rivelato benevolo (2000 e 2006). David Trezeguet fu il giustiziere della finale degli Europei a Rotterdam, a Berlino invece ha calciato sulla traversa il suo rigore, un errore che si è poi rivelato decisivo. Il calcio toglie, il calcio dà.
ITALIA-FRANCIA 5-3 dcr (1-1)
Marcatori: pt 7′ Zidane rig. (F), 19′ Materazzi (I).
Italia: Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso, Gattuso, Pirlo, Camoranesi (st 41′ Del Piero), Perrotta (st 16′ De Rossi), Totti (st 16′ Iaquinta), Toni. Ct: Lippi.
Francia: Barthez, Sagnol, Thuram, Gallas, Abidal, Vieira (st 9′ Diarra), Makelele, Ribery (pts 10′ Trezeguet), Zidane, Malouda, Henry (sts 1′ Wiltord). Ct: Domenech.
Arbitro: Elizondo (Argentina).
Sequenza rigori: Pirlo (gol), Wiltord (gol), Materazzi (gol), Trezeguet (traversa), De Rossi (gol), Abidal (gol), Del Piero (gol), Sagnol (gol), Grosso (gol).
Primo tempo
7’ GOL FRANCIA Malouda si incunea in area e si guadagna con furbizia un rigore a causa di un intervento non impeccabile di Materazzi. Zidane dal dischetto calcia con il pallonetto: la palla tocca la traversa e oltrepassa la linea di porta.
19’ GOL ITALIA Arcobaleno di Pirlo dalla bandierina del calcio d’angolo, parabola tagliata perfetta per lo stacco di Materazzi, che sovrasta Vieira e buca Barthez.
36’ Altro calcio d’angolo di Pirlo, Toni stacca bene di testa e colpisce la traversa.
Secondo tempo
2’ Slalom di Henry che si beve mezza difesa italiana, Cannavaro lo tocca quel tanto che basta per mandarlo fuori tempo, il francese calcia debole, Buffon neutralizza.
17’ Ancora Toni di testa, in corsa, che raccoglie una punizione di Grosso da sinistra e deposita in rete. Il gol è annullato per fuorigioco.
19′ Altro slalom di Henry, che affronta Cannavaro e tira da posizione angolata, Buffon para.
Primo tempo supplementare
9’ diagonale insidiosissimo di Ribery, che sfiora il palo dopo una combinazione con Henry. Brividi.
13’ Cross di Sagnol per Zidane a centro area che stacca di testa con potenza, il riflesso di Buffon è prodigioso e alza la palla sopra la traversa.
Secondo tempo supplementare
5′ Zidane tira una testata a Materazzi a palla lontana, forse dopo essere stato provocato, e viene espulso. Inizialmente l’arbitro non vede, ma poi viene richiamato dal quarto uomo e decide di estrarre il cartellino rosso per il numero 10 dei Bleu, che rovina così una prestazione eccellente.
LE PAGELLE ITALIA
IL MIGLIORE GATTUSO 8,5
Il centrocampista calabrese, che di battaglie ne ha combattute tante in tutta Europa, disputa la partita della vita nella gara più importante della carriera di un calciatore. Pressa, recupera tonnellate di palloni in ogni modo, corre per tutti per centoventi minuti e in alcuni frangenti è talmente preda della trance agonistica che si permette addirittura il lusso di aprire il gioco, non proprio la sua specialità. Il suo duello con Zinedine Zidane, in un epocale urto tra opposti, è stata una delle cose più belle di questa finale.
Cannavaro 8 Prestazione siderale del capitano azzurro, in linea con quelle fornite durante tutto il mondiale. Domina il gioco aereo, chiude gli spazi, entra in tackle, duella con Ribery e con Henry, anche da terra. Nel corso della sua carriera si è spesso esaltato in trincea, e anche nella finale di Berlino non è da meno. Se proprio devo trovare un neo, il fuoriclasse dell’Arsenal con l’argento vivo addosso sfugge a Fabio una volta, ma fortunatamente c’era un certo Gigi Buffon a vegliare su tutti.
Materazzi 8 Matrix in stato di grazia. Commette una sola imprecisione, in occasione del generoso rigore concesso dall’arbitro per un presunto fallo di Malouda, poi non sbaglia più nulla: segna un gol di importanza cruciale, trasforma uno dei rigori della serie finale, imposta il gioco con precisione e insieme a Cannavaro non fa passare neanche l’aria. Nel mese più pazzo della sua carriera, Materazzi è uno dei grandi protagonisti del trionfo azzurro.
Buffon 7,5 Il grande portiere è colui che si fa trovare pronto quando meno te lo aspetti. In una partita in cui le occasioni non sono molte, lui ci mette una pezza nei momenti decisivi: chiude su uno scatenato Henry, ma soprattutto compie un miracolo sul colpo di testa di Zidane. Si obietterà che il tiro, per quanto potente, fosse centrale. Vero, ma era improvviso, a distanza ravvicinata e con tutto lo specchio aperto. Questa parata, così come quella su Podolski in semifinale, è rimasta nella storia come una delle più decisive per la vittoria della coppa del mondo.
Pirlo 7 Le sue parabole sono aria fresca: da un suo calcio d’angolo nasce il gol del pareggio, da altri calci piazzati nascono pericoli. Sfiora il palo con un calcio di punizione magistrale, controlla il pallone ed illumina il gioco anche nelle situazioni più complicate, aiuta nel pressing e si esibisce persino in qualche recupero difensivo. Qualche pallone perso di troppo in lanci lunghi velleitari non pregiudica comunque la sua prestazione, che rimane molto positiva. Splendido il rigore che apre la serie vincente.
Camoranesi 6,5 Partita dai due volti: nel primo tempo è molto propositivo sulla fascia insieme a Zambrotta (voto 6,5), difende, si propone, prova a dettare passaggi in profondità e recupera anche palloni preziosi. Nella ripresa cala in picchiata e Malouda da quel lato inizia a spadroneggiare. Lippi lo sostituisce con DEL PIERO (voto 6: in una mezzora scarsa di gioco, si posiziona a sinistra, ma corre spesso a vuoto e non riesce ad entrare in partita, toccando pochissimi palloni. Il rigore nella serie finale però è impeccabile e gli vale la sufficienza).
Totti 4,5 Il voto è generoso, ma il capitano romanista per un’ora è praticamente assente ingiustificato. Tocca pochi palloni e quasi mai bene. La partita con la Germania lo ha prosciugato di tutte le energie fisiche e mentali, in finale era proprio senza benzina e fuori condizione. Lippi lo richiama in panchina al 61’ per fare posto a De Rossi.
LE PAGELLE FRANCIA
IL MIGLIORE HENRY 7,5
Ha l’argento vivo addosso. Non segna ma appena punta l’uomo sono dolori, le sue serpentine sono una spina nel fianco della retroguardia azzurra, che barcolla, vacilla, ma non crolla. Zambrotta e Grosso ricorderanno ancora questa partita per il mal di testa che ha arrecato loro il fuoriclasse dei Gunners. Persino un gigantesco Cannavaro non ha avuto propriamente vita facile.
Malouda 7 Una spina nel fianco di Zambrotta e Camoranesi a sinistra, soprattutto nel secondo tempo. Si procura il rigore e a sinistra affonda diverse volte. Fortunatamente per noi non trova mai la giocata decisiva, ma i suoi tagli palla al piede ci impensieriscono non poco.
Ribery 6,5 Il buon Franck può essere ritenuto responsabile del “quasi-decesso” dello scrivente, che dopo quasi diciannove anni non riesce ancora a guardare con serenità quel tiro sporco e beffardo che sfiora il palo alla sinistra di Buffon nei supplementari, dopo uno splendido uno-due con Henry. L’ala francese mostra sprazzi di classe pura ogni volta che ha il pallone tra i piedi, gli manca ancora un po’ di cattiveria e continuità nelle giocate, che sarebbe arrivata molto presto.
Vieira 6 Dopo un grande mondiale, gioca una finale a luci e ombre. Asfissia Totti in marcatura e fa sentire la sua presenza con le lunghe leve e i fasci di muscoli. Si fa sovrastare, però, da Materazzi in cielo in occasione del pareggio azzurro. Esce per infortunio ad inizio secondo tempo, lasciando il posto a Diarra.
Zidane 4 Naturalmente è superfluo sottolineare che questo voto non rispecchia la prestazione in campo. Zizou è stato un giocatore meraviglioso di classe infinita e anche in questa finale ce lo stava dimostrando. Non sbaglia un pallone, gioca tra le linee, suggerisce per i compagni e ubriaca gli avversari a suon di finte come un danzatore, domina la scena, aprendo le danze con un rischioso “cucchiaio” al miglior portiere del mondiale e sfiorando il gol-vittoria di testa nei supplementari. La testata a Materazzi lascia in dieci i suoi e toglie ai francesi una soluzione eccellente dal dischetto. Chiudere una carriera stupenda nel modo più sbagliato possibile è una beffa dal sapore di tragedia antica.