Mondiale per Club, 1ª giornata: Psg forza quattro; Sudamerica vola; amarezza Inter

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Immagine di copertina: esultanza dei giocatori del Psg

Non da tutti apprezzato, però intrigante, curioso e capace già dalla prima giornata di riscuotere un buon successo di pubblico e visibilità. È il nuovo Mondiale per Club voluto dalla FIFA, che sta catalizzando l’interesse del calcio in questi giorni d’estate, ad un anno esatto dal Mondiale per nazionali che si terrà sempre negli Stati Uniti (oltre che in Canada e in Messico).
Cliccando qui potrete trovare risultati e programma dei prossimi turni, qui sotto invece abbiamo provato a tracciare un bilancio dopo il primo turno.

La conferma

Il PSG ha dimostrato di non essere diventato campione d’Europa a caso. Anzi: la squadra francese, dopo aver dominato la stagione 2024-25 conquistando il Triplete e umiliando l’Inter a Monaco di Baviera, è partita in questo Mondiale per Club con il piede giusto, distruggendo anche l’Atletico Madrid. Sulla carta era il match più intrigante della prima giornata, in realtà è stato un monologo francese, un 4-0 senza appello che ha confermato come la squadra di Luis Enrique in questo momento sia di un’altra cilindrata rispetto alla concorrenza. E con un Vitinha sempre più mostruoso e splendidamente calato nei panni del leader assoluto.

La sorpresa

Tre pareggi e tre vittorie: è lo straordinario bilancio nel primo turno dei sei club sudamericani impegnati nel Mondiale per Club. Perché è vero che le squadre sudamericane oggi non sono più al livello dei migliori team europei come succedeva un tempo (prima della legge Bosman), quando avevano la possibilità di creare i propri campioni e conservarli, ma il calcio sudamericano non va sottostimato neanche oggi. Il Sudamerica non continua solo ad essere una straordinaria fucina di talenti (vedi Endrick, Estêvão e Mastantuono), ma è capace anche di rilanciare big in declino e riportarli ad un livello importante, vedi Thiago Silva. Senza dimenticare che non pochi giocatori brasiliani, colombiani e qualche argentino irrorano le nazionali dei loro Paesi. Il risultato è lì da vedere: Boca Juniors, Palmeiras e Fluminense fermano sul pari – e in alcuni casi con rimpianti – squadre che frequentano stabilmente i salotti buoni della Champions come Benfica, Porto e Borussia Dortmund; Flamengo, Botafogo e River Plate vincono senza eccessiva fatica i loro incontri e si portano al comando dei rispettivi gironi. Vedremo se anche nella seconda giornata la tendenza della piccola rinascita sudamericana sarà confermata.

Colidio del River Plate

La delusione

Due le delusioni: Inter e Real Madrid. Chiaramente né Monterrey né Al Hilal sono squadre scarse in senso assoluto, ma non hanno la globalità di risorse e la profondità di rose delle due europee. Per l’Inter, il pesante fardello dello 0-5 in finale di Champions pare non essere stato ancora metabolizzato, e ci sta visto che sono trascorse poche settimane. Dovranno essere bravi sia la società sia il nuovo allenatore Chivu a fare tabula rasa e ripartire da zero. Contro il Monterrey, ad ogni modo, un pareggio amaro, anche perché ad andare più vicini alla vittoria sono stati proprio i messicani.
Il Real deve probabilmente ancora assimilare il cambio tecnico e di mentalità, da Ancelotti a Xabi Alonso. L’assenza di Mbappé per un attacco influenzale non può giustificare il pari con l’Al Hilal, anche perché il suo sostituto Gonzalo Garcia disputa un’ottima partita e trova anche la rete del momentaneo 1-0.

Le italiane

Voto 5 per l’Inter, del cui esordio negativo abbiamo già detto: urge un pronto rilancio contro Urawa Reds e River Plate, la rivale numero uno per la vittoria del girone.
Voto 7 per la Juve, che travolge 5-0 in modo evidente l’Al Ain al termine di una prestazione fantastica, impreziosita da due assist di Alberto Costa e due gol a testa per Conceicao e Kolo Muani, oltre all’acuto di Yildiz. Staccare il pass per gli ottavi non dovrebbe essere un problema per la Vecchia Signora.

Il protagonista

Sarebbe troppo facile indicare Musiala, autore di una tripletta contro i dilettanti neozelandesi dell’Auckland City. Così, come protagonista principale di questa prima giornata, scelgo Vitinha: gol a parte, fa girare il Psg come un orologio nel successo contro l’Atletico Madrid, confermando di attraversare un momento di forma strepitoso. Si parla tanto dei compagni Donnarumma e Dembelé, piuttosto che di Yamal e Salah, nella corsa al Pallone d’oro. Ma una fortissima candidatura è anche quella del centrocampista tascabile e tuttofare portoghese, mente assoluta del Psg: se lo ha vinto Rodri nel 2024, non vedo perché non possa vincerlo Vitinha nel 2025…

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