Immagine di copertina: l’esultanza di Donnarumma, ancora decisivo
Il primo atto della prima semifinale di Champions League 2024/25 se lo aggiudica con merito il Paris Saint Germain di Luis Enrique. A mettere la firma è Ousmane Dembelé in avvio, poi due parate clamorose di Gigio Donnarumma blindano la porta dei parigini, che nel finale avrebbero ben due occasioni per rimpolpare il risultato, ma Barcola mette a lato di un palmo e Gonzalo Ramos scheggia la traversa con un puntazo in solitudine. Tra una settimana ci sarà il ritorno a Parigi, è ancora tutto aperto, ma chi ben comincia è a metà dell’opera.
La partita, dicevamo. In una gara combattuta ad alti ritmi, come dovrebbe essere ogni semifinale che si rispetti, l’episodio-chiave arriva già al quarto minuto: Kvaratskhelia lavora un pallone largo a sinistra e mette in mezzo con l’esterno per Dembelé, che con il sinistro sporco colpisce il palo interno e manda in vantaggio i suoi.
La doccia fredda taglia le gambe ai giocatori dei Gunners, che per buona parte della prima frazione di gioco subiscono la brillantezza del palleggio degli avversari e sono asfissiati dal giro-palla altrui e, anzi, devono ringraziare Raya che compie una gran parata a mano aperta sul destro affilato di Douè.
Spinti dal pubblico di casa delle grandi occasioni, i ragazzi di Arteta provano a raddrizzare la partita, ma devono fare i conti con il portierone italiano, che sul finire del primo tempo ipnotizza Martinelli da buona posizione, e nella ripresa è assolutamente prodigioso sul diagonale a incrociare di Trossard, angolato, dove arriva con la punta delle dita.
Il centravanti belga è il più positivo (o il meno peggio) del tridente londinese: si muove molto, arretrando in cerca di palloni giocabili ed aiutando i suoi nella fase di manovra dell’azione. Martinelli è invece evanescente, Saka ha qualche sussulto in più ma è anche fumoso e confusionario.
L’Arsenal avrebbe anche segnato un gol, complice un’uscita non perfetta di Donnarumma ed un’incertezza di Pacho, ma la posizione di Merino che colpiva di testa era nettamente irregolare. Le due clamorose occasioni del PSG nel finale avrebbero arrotondato con merito il risultato.
La squadra di Luis Enrique è una perfetta sintesi di palleggio (Vitinha, Fabian Ruiz e Joao Neves) di verticalità e bollicine (a proposito, Douè è un sicuro diamante che il tempo sgrezzerá) ma anche di muscoli e solidità (Marquinhos). Luis Enrique, a prescindere da come finirà, sta facendo un lavoro encomiabile. Meno figurine, più idee.
Il tabellino
ARSENAL-PSG 0-1
Marcatore: pt 4′ Dembelé.
Arsenal (4-2-3-1): Raya; Timber (38′ st White), Saliba, Kiwior, Lewis-Skelly; Rice, Merino; Saka, Odegaard (45′ st Nwaneri), Trossard; Martinelli. In panchina: Neto, Setford, Tierney, Zinchenko, Henry-Francis, Butler-Oyedeji, Kabia, Sterling. All.: Arteta.
Psg (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Mendes; Neves (44′ st Zaire-Emery), Vitinha, Ruiz; Doué (31′ st Ramos), Dembélé (25′ st Barcola), Kvaratskhelia. In panchina: Safonov, Tenas, Hernandez, Beraldo, Kimpembe, Mayulu, Lee, Mbaye. All.: Luis Enrique.

Le pagelle
ARSENAL
IL MIGLIORE Lewis-Skelly 6,5: apprezzabile il suo lavoro in mezzo, con tagli pericolosi, tanta gamba ed un assist per Martinelli.
Odegaard 6: anonimo nel primo tempo, cresce nella ripresa toccando molti più palloni e partecipando al gioco, ma non trova mai la chiave per scardinare la difesa avversaria.
Trossard 6: il più positivo del tridente dei Gunners. Si va a prendere i palloni, aiutando la squadra e partecipando alla manovra. E su di lui Donnarumma fa un autentico miracolo, deviando il suo diagonale con la punta delle dita.
Saka 5,5: rispetto all’anonimo Martinelli (voto 5) prova a farsi vedere e a prendere l’iniziativa. La lucidità però è poca e viene spesso neutralizzato.
Rice 5: era stato l’eroe nei quarti contro il Real Madrid con due calci di punizione che rimarranno a lungo impressi nella memoria. Stasera però è un giocatore normale: fuori dal gioco, fuori fase, grigio come i cieli di Londra.
PARIS SAINT-GERMAIN
IL MIGLIORE Donnarumma 7,5: va bene, nelle uscite alte non sarà eccelso, ma signori miei tra i pali al momento non ha rivali. Bravissimo su Martinelli (in posizione dubbia), superlativo su Trossard. Poche parate, ma decisamente pesanti, come è richiesto ai grandi portieri. Tra Liverpool, Aston Villa e stasera sta facendo un cammino europeo da sogno in quanto a prestazioni individuali.
Joao Neves 7,5: questo talentino portoghese commette una sola sbavatura, nel secondo tempo, che gli toglie mezzo voto. In ogni caso parliamo di una prestazione da veterano, sia in termini di fase offensiva, ma sopratutto in fase difensiva: un paio di anticipi difficilissimi con l’eleganza di un piccolo Nesta salvano i suoi da un grosso pericolo e valgono un voto molto alto.
Fabian Ruiz 7: oltre a mostrare grandi doti di visione di gioco, disputa una partita encomiabile anche nei ripiegamenti in fase difensiva e di equilibrio in mezzo al campo.
Kvaratskhelia-Dembelé 6,5: confezionano il gol decisivo: uno apparecchia, l’altro finalizza. Apprezzabile è anche il lavoro di sacrificio in copertura, segno che la squadra di Lucho è una squadra dove anche le stelle si mettono a disposizione per un pò di fatica da gregari in caso di necessità, anche se questo compito toglie loro un pò di brillantezza nella fase offensiva nella ripresa.
Vitinha 6: la Uefa lo elegge “man of the match”, io dissento. Intendiamoci, la partita del centrocampista portoghese non è affatto negativa, sbaglia pochissimo e azzecca quasi tutti i passaggi. Rispetto ad altre occasioni, però, è molto scolastico e non offre quel guizzo a cui ci ha abituati. Lui e Odegaard si limitano a vicenda. Può fare molto di più.