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Champions League, finale: Real Madrid-Borussia Dortmund 2-0

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Il Real Madrid vince la sua quindicesima Coppa dei campioni superando per 2-0 il Borussia Dortmund nello stadio di Wembley, com’era stato ampiamente previsto alla vigilia.

Tuttavia, chi era convinto che quella dei Blancos fosse una passeggiata di salute ha dovuto ricredersi dopo il primo tempo, concluso sì a reti bianche, ma che ha visto la squadra tedesca più in palla e più capace di creare pericoli dalle parti di Courtois: almeno quattro occasioni, un palo sul filo del fuorigioco, alcuni buoni interventi del portiere belga, dotato di una freddezza incredibile soprattutto nell’occasione di Adeyemi, che ha avuto la sorte di trovarsi a tu per tu con il portiere madridista e con il pallone della gloria sui piedi e che è stato ipnotizzato dall’estremo difensore e costretto ad allargarsi sull’esterno perdendo tempo e spazio. 

Nella ripresa, nonostante un’ottima occasione di Fullkurg in tuffo respinta ancora una volta dal numero uno madrileno, gli spagnoli si sono imposti di autorità: Toni Kroos ha calciato un paio di ottime punizioni costringendo Kobel all’intervento, per poi pennellare una parabola perfetta da calcio d’angolo sulla testa di Carvajal, che ha sbloccato la gara e spalancato le porte alla Quindicesima.

Da quel momento la partita è sostanzialmente finita: l’erroraccio di Maatsen ha favrorito Bellingham – in ombra – che ha servito Vinicius il cui sinistro ha chiuso i conti. Il miracolo non è avvenuto, Davide è stato sconfitto dal Real Golia, che inanella la seconda vittoria in Champions in tre anni, aprendo di fatto un altro ciclo, pochi anni dopo aver concluso l’ultimo, immenso, targato Cristiano Ronaldo.

Dall’anno prossimo ci sarà anche un certo Kilyan Mbappé, la dittatura madridista sembra destinata a rinnovarsi continuamente e a non esaurirsi mai. Nell’albo d’oro dei vincitori della Coppa più ambita, la seconda (il Milan) ha meno della metà delle coppe del Real. Statistiche lunari, che confermano ancora una volta l’inestinguibile legame tra questa coppa e la Casa Blanca.

L’esultanza di Vinicius dopo il gol del 2-0

Il tabellino

REAL MADRID-BORUSSIA DORTMUND 2-0
Marcatori:
st 29′ Carvajal, 38′ Vinicius.
Real Madrid (4-3-1-2): Courtois; Carvajal, Nacho, Rudiger, Mendy; Valverde, Camavinga, Kroos (st 40′ Modric); Bellingham (st 40′ Joselu); Rodrygo (st 45′ Eder Militao), Vinicius (st 49′ Lucas Vazquez). A disposizione: Lunin, Kepa, Alaba, Tchouameni, Ceballos, Fran Garcia, Brahim Diaz, Arda Guler. Allenatore: Ancelotti.
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Kobel; Ryerson, Hummels, Schlotterbeck, Maatsen; Emre Can (st 35′ Malen), Sabitzer; Sancho, Brandt (st 35′ Haller), Adeyemi (st 27’ Reus); Fullkrug. A disposizione: Meyer, Lotka, Salih Ozacan, Nmech, Haller, Wolf, Moukoko, Sule, Watjen, Bynoe-Gtitens. Allenatore: Terzic.

Le pagelle

REAL MADRID

IL MIGLIORE CARVAJAL 7,5
La sua zuccata nella ripresa è un gol che corona una carriera, ma è tutta la sua prestazione ad essere convincente. Corre, spinge, difende e tampona, come nel primo tempo quando a porta sguarnita mura su Adeyemi.

VINICIUS 7
Anche nei momenti di difficoltà del Real Madrid dimostra di essere in palla, con accelerazioni e scatti che dimostrano tutta la sua pericolosità. Entra ed esce dalla partita e non brilla per novanta minuti, ma ha il merito di mettere il punto esclamativo alla partita siglando il 2-0. Secondo gol in due finali di Champions per lui, giocatore letale e cattivo, che difficilmente sbaglia i big match. Qualcuno lo vuole già pallone d’oro, sicuramente è un candidato.

COURTOIS 7
Meno impegnato della finale di due anni fa dove fu eroico, anche stasera il portiere belga risponde presente: freddissimo a tu per tu con Adeyemi che viene indotto all’errore, efficace sulle sventagliate da fuori e sui colpi di testa avversari. Anche in questo trionfo c’è la sua firma. 

KROOS 6,5
Esce di scena con una prestazione dignitosa, non priva di momenti di sofferenza. E’ però lui a suonare la carica, e quando alza i giri il Real impone la sua legge. Dai suoi piedi parte la parabola che porta al gol Carvajal. La standing ovation al momento della sostituzione è un omaggio ad una carriera infinita – ben sei Champions in bacheca, da titolare – di un campione straordinario, in grado di dipingere calcio e di saper fare ogni cosa al meglio. Lui e Modric ci mancheranno.

BELLINGHAM 6
Dopo tre quarti di stagione a livelli vertiginosi, il centrocampista inglese ha abbassato i giri del motore negli ultimi mesi. Anche stasera appare piuttosto in ombra, o quanto meno ordinario. Non punge come dovrebbe e i suoi inserimenti sono rari. Si guadagna la sufficienza solamente per l’assist a Vinicius. Riuscirà a riacquistare brillantezza per gli imminenti Europei?

BORUSSIA DORTMUND

IL MIGLIORE: HUMMELS 7
Il campione tedesco gioca una partita dignitosissima al cospetto di avversari praticamente imbattibili. Non mancano interventi di qualità assoluta, specie nel primo tempo. Alla fine deve arrendersi, ma gli errori decisivi li commettono altri, non lui.

KOBEL 6,5
Qualche sbavatura nelle uscite e qualche intervento non pulitissimo, ma ce ne sono stati tanti altri di rilievo, specialmente nel secondo tempo.

SABITZER 6,5
Prestazione positiva del centrocampista austriaco, in grado di fare bene in entrambe le fasi. Prova anche a marchiare il tabellino con una rasoiata da fuori, ma il portiere belga è attento

FULLKRUG 5,5
Sfiora il gol in un paio di occasioni: il palo nel primo tempo e il colpo di testa in tuffo nel secondo. Si sbatte molto e cerca do tenere unita la squadra, ma il grave errore in marcatura su Carvajal – ben più basso di lui – che porta al vantaggio madridista non può valergli la sufficienza.

ADEYEMI 5,5
Non gioca male, è il più pericoloso nel primo tempo. E allora perché non dargli un 6? Perché il Real va ammazzato, lasciarlo in vita è letale e lui aveva l’occasione per accoltellarlo, a tu per tu con Courtois. Al netto della bravura del portiere e di Carvajal a sventare il pericolo, è inammissibile non sfruttare un’occasione così ghiotta in una finale di Champions. Sarebbe cambiato tutto.

Pezzo a firma di TOMMASO CIUTI e FRANCESCO BUFFOLI

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