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Da Pizzaballa a Ronaldo, la Panini e le mitiche figurine compiono 60 anni

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Per celebrare questo prestigioso traguardo abbiamo intervistato il Direttore marketing Italia di Panini, Antonio Allegra.

Panini nasce nel 1961, quest’anno festeggiate un compleanno importante. Quali iniziative avete previsto per i primi 60 anni?

I 60 anni di Panini cadono in un periodo molto particolare e decisamente complicato per i nostri collezionisti e tutti noi, ma non per questo abbiamo rinunciato a qualche iniziativa celebrativa.
All’interno della collezione “Calciatori 2021” è stata inserito il concorso dedicato al “Top Team Panini 60” che ha permesso ai collezionisti, coadiuvati da una giuria di esperti, di votare una rosa ideale di “figurine” per questi 60 anni di calcio italiano: oltre ad aver stampato queste immagini, aggiunte al set “Aggiornamenti e Calciomercato” in distribuzione da marzo, la nostra speranza e di riuscire a realizzare nei prossimi mesi, una serata di gala con la presenza fisica di questi grandissimi giocatori.
Sono anche allo studio mostre dedicate piuttosto che la presenza Panini in eventi di terzi con materiale originale storico, oltre che pannelli per raccontare questi 60 anni anche alle nuove generazioni.

Per chi segue il calcio, Panini significa interi pomeriggi dedicati al “celo, celo, manca”. La società in questi anni è molto cambiata, in che modo avete saputo rispondere a questa trasformazione?

Il mantra che da sempre accompagna il nostro lavoro nella creazione delle nuove raccolte è “innovare nella tradizione”: non deludere i nostri collezionisti più fedeli, che magari ci seguono da decenni, ma introdurre sempre elementi di novità in ogni prodotto – a partire dalla collezione “Calciatori” – andando anche a realizzare nuovi tipi di collezioni, magari con integrazioni multimediali se non addirittura collezioni interamente digitali, per venire incontro al pubblico più giovane.

Che età ha il vostro pubblico più fedele?

Il nostro target “primario” rimane composto, fortunatamente, da bambini e ragazzini, indicativamente 4-14 in termini di fascia di età (a seconda delle collezioni, il core target può essere più o meno giovane all’interno di questa fascia).
Certamente sempre più rilevante, nello specifico per le collezioni a tema calcio, il target “secondario” che è tendenzialmente maschile, dai 18 anni in su, che comprende giovani adulti, genitori e nonni oltre ovviamente ai collezionisti puri.

Su quali contenuti avete lavorato per raggiungere invece i giovanissimi, la cosiddetta generazione Z?

Per venire incontro alla generazione Z e, a seguire, alla generazione alpha abbiamo lavorato, oltre che sulla qualità dei prodotti, sulla parte di arricchimento ed estensione dell’esperienza del collezionare da un punto di vista multimediale.
Uno dei prodotti frutto di questo lavoro sono le card “Calciatori Adrenalyn”: carte da collezionare, molto belle e ricche in termini “materici”, con valori di gioco legati a ogni calciatore per avvicinarsi ad una logica di tipo “fantacalcio” ed anche una“app” collegata, dove le card “prendono vita” diventando virtuali, per permettere di giocare anche a distanza, con i collezionisti di tutto il Paese.

Il calcio è cambiato molto, al calciomercato estivo si è aggiunta la finestra “di riparazione” invernale, come avete interpretato questa evoluzione?

Quando venne aggiunta la finestra del calciomercato invernale, oramai oltre 20 anni fa, ci fu un attimo di disorientamento in azienda per capire come “aggiornare” l’album: la prima soluzione scelta furono i “cambia-maglia”, figurine trasparenti con solo la maglia delle squadre che bisognava incollare sopra i giocatori che avevano cambiato squadra.
Negli anni successivi si decise di non obbligare i collezionisti a questa attività di “composizione” delle figurine, andando a stampare direttamente i giocatori con le nuove maglie, inserendoli all’interno di appositi kit di aggiornamento distribuiti qualche settimana dopo la chiusura della finestra di calciomercato.

Se dico Pizzaballa cosa mi dice?

Pizzaballa, o meglio “l’introvabile Pizzaballa”, la figurina rara per antonomasia…
Pierluigi Pizzaballa, portiere dell’Atalanta 1963-64, figurina che, per vicissitudini legate alla sua assenza quando il fotografo Panini passò per scattare le immagini della squadra, non venne inizialmente stampata e divenne subito ricercatissima.
Nelle settimane successive l’immagine venne recuperata e la figurina andò in stampa, ma era già nato il mito.
Bisogna dire che era possibile, soprattutto negli anni ‘60, che si andasse in stampa senza alcune immagini che venivano aggiunte nelle successive tirature, ma è anche importante sottolineare che fin dalla prima edizione, la “Calciatori 1961-62”, i fratelli Panini istituirono un servizio figurine mancanti e lanciarono il motto “le collezioni Panini si completano sempre” proprio perché non volevano spingere all’acquisto compulsivo i ragazzini, garantendo al contrario la possibilità di terminare le raccolte.

Pizzaballa: l’”introvabile”
Qual è oggi la figurina più cercata?

Solitamente le figurine più cercate e anche quelle che risultano più “rare” sono le figurine dei grandi campioni, per il semplice motivo che, se vengono trovate, non vengono immesse nel circuito degli scambi ma si cerca di conservarne più copie, non solo per l’album ma anche per incollarla sul diario, tenerla nel portafoglio…
E’ stato così ad esempio per Maradona piuttosto che per Totti e, in tempi recenti, per Ronaldo.
Un fenomeno nuovo che sta venendo fuori tra i collezionisti “puri” è anche la ricerca delle cosiddette “rookies”, le figurine dei giovani che un domani esploderanno e che si cerca di conservare immaginando che possano acquisire valore nel tempo.

Al pubblico non ‘calciofilo’ dedicate grande spazio, quali altre collezioni - tra le 50 che lanciate ogni anno - riscuotono più successo?

In generale quasi tutte le nostre raccolte hanno un pubblico specifico di appassionati anche se, oggettivamente, sviluppano volumi diversi tra loro.
Pensando ai lanci degli ultimi anni, una serie di collezioni che hanno incontrato ampio gradimento tra le ragazzine sono state quelle dedicate alle “L.O.L. surprise”; i lanci dedicati a “Harry Potter” riscuotono sempre un certo successo così come le raccolte dedicate al mondo dei videogiochi (Fortnite, Minecraft) ma, come anticipato, tutte le collezioni Panini hanno un pubblico più o meno ampio di fan che ne giustifica la realizzazione.

Avete mai pensato ad una collezione dedicata ai grandi campioni del calcio del passato e alle squadre che hanno scritto la storia di questo sport?

La storia del calcio offrirebbe ampi spunti per arricchire le nostre collezioni o addirittura pensarne di specifiche.
Il principale problema nella realizzazione di prodotti storici sono i diritti di immagine necessari per la realizzazione di queste collezioni, diritti spesso “complessi” (la faccia del giocatore, la maglia della squadra – che magari ha cambiato proprietà negli anni o è addirittura fallita e rinata – gli sponsor, le simbologie delle competizioni…).
Non esiste un unico interlocutore che potrebbe “liberare” in maniera estensiva i diritti storici, come invece avviene per le collezioni attuali dove la Lega Serie A ha alle spalle le singole squadre e un accordo con l’Associazione Italiana Calciatori per i giocatori.
Non escludiamo, in ogni caso, di realizzare, in futuro, collezioni con ampia presenza anche di campioni del passato, magari della Nazionale Italiana – in tal senso a fine marzo abbiamo annunciato un accordo con la F.I.G.C. che vedrà Panini come “stickers e cards partner” per i prossimi anni.

Ci regala qualche curiosità per i nostri lettori?

Mi viene spesso chiesto se i calciatori sono a loro volta collezionisti e la risposta è: assolutamente si!
Nei tanti anni che ho passato in Panini (sono entrato in azienda nel 1993) ho avuto svariate testimonianze in tal senso: ad esempio Gigi Buffon che, pur ricevendo come calciatore professionista la raccolta completa “Calciatori” con tutte le figurine, non riusciva ad aspettare e andava in edicola a comprarsi delle bustine con la “scusa” dei figli…
In generale diventare figurina – meglio se figurina “singola”, vale a dire di squadre di Serie A – è il simbolo che si è diventati calciatori “veri” e in tanti, dopo aver smesso di giocare, mi hanno chiesto tutte le loro figurine per ricostruire la propria carriera, magari per mostrarla ai propri figli.
Credo che una delle cose più belle delle figurine Panini sia il fatto che sono diventate una vera e propria piattaforma di scambio intergenerazionale che permette a genitori e figli, a nonni e nipoti di condividere una passione comune, usando lo stesso linguaggio, senza necessità di traduzioni e senza barriere, ma soprattutto senza distinzioni di sesso, età, religione, ceto sociale…
Tutto ciò è legato all’insieme di sensazioni che partono dall’apertura di una bustina, l’odore di figurine che ne fuoriesce, l’emozione di scoprire se si è trovato il giocatore preferito, la possibilità di averlo tra gli altri eroi sull’album, portarlo con se, condividerlo con gli amici…insomma la magia delle figurine è un qualcosa di unico oggi come 60 anni fa e speriamo possa accompagnare i collezionisti per tanto tempo ancora.

Firenze, 23 marzo 2021, Centro Tecnico di Coverciano: Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini, Lorenzo Insigne, Marco Verratti, Alessandro Florenzi, Ciro Immobile
(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

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