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Padroni del centrocampo: Modric vs Scholes

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Inauguriamo la nuova rubrica “uno contro uno”. I membri di Game of Goals paragonano due giocatori, due allenatori o due squadre e motivano in poche righe la loro scelta. La palla passerà poi ai nostri lettori che sui social potranno esprimere ugualmente la loro preferenza.
Iniziamo da un duello di classe tra due dei centrocampisti più forti del 21° secolo: il croato Luka Modric e l’inglese Paul Scholes.

Niccolò Mello

Una bella sfida, ma scelgo Modric.
È stato l’architrave della Croazia capace di spingersi fino alla finale del Mondiale a Russia 2018 nonché – dopo Cristiano Ronaldo – il giocatore più determinante nel portentoso ciclo di vittorie merengue tra il 2014 e il 2018. Visione di gioco, classe e personalità ne fanno un assoluto big, uno dei centrocampisti più forti di questi primi 20 anni del 21° secolo con Zidane, Iniesta, Xavi e Pirlo.
Scholes è stato un giocatore forse a tratti persino sottostimato, centrocampista dotato di raffinata intelligenza, tocco morbido e capace di coniugare qualità e quantità per anni nel Manchester United di Alex Ferguson. Ma – per quanto un grandissimo e per quanto il confronto tra i due sia assolutamente logico e non vi siano abissi, ritengo che non abbia toccato gli apici di classe e rendimento assoluto del croato.

Jo Araf

Livello molto simile, un po’ come Xavi-Pirlo. Scholes meglio in cabina di regia, Modric più duttile, dato che ha ricoperto con ottimi risultati più porzioni del centrocampo.

Gabriele Gilli

Paul Scholes è stato un grandissimo interprete, un giocatore straordinario che come Gerrard e Lampard è stato in grado di rappresentare al meglio il prototipo di centrocampista box to box del calcio inglese.
Però, a mio modo di vedere, gli è mancato quel qualcosa che invece vedo in Luka Modric. Infatti, per me Luka Modric, nonostante non abbia mai avuto il feeling realizzativo di Scholes, è stato in grado di primeggiare con tutto il resto, a partire dalla sua classe difficilmente replicabile e grazie alla sua capacità di apparire come un autentico dominatore del suo reparto di competenza.
Luka Modric, per me, subito sotto ai vari Andrea Pirlo, Xavi e Andres Iniesta (la mia triade di centrocampisti del XXI secolo), risulta tra i primissimi interpreti nel suo ruolo nel nuovo millennio.

Alessandro Sartore

Vado anche io su Modric.
Il croato appartiene alla famiglia dei playmaker capace di sposare visione di gioco e tecnica cristallina.
Scholes è stato centrocampista duttile e combattente nel solco del calcio inglese deciso ma rispettoso dell’avversario. Di Modric gli manca la classe, ma lo supera nella capacità finalizzativa.

Luca Ceste

Io voto Modric, in quanto coniuga talento e tecnica cristallini in puro stile slavo a pragmatismo in regia quasi di stampo teutonico. Notevoli anche visione di gioco e tempismo.
Scholes centrocampista polivalente di buona tecnica, duttile ed utilizzabile in ogni zona del settore nevralgico, con spiccata propensione alla conclusione ed agli inserimenti, ma nel complesso un gradino inferiore a Modric, che lo sopravanza sul piano della qualità.

Tommaso Ciuti

Su Modric e Scholes io vado di poco sul primo, perché lo ritengo superiore nella regia e nella capacità di piazzare i passaggi-chiave e di leggere l’azione. La sua scalata è graduale: incanta già al Tottenham ma si consacra al Real Madrid, dove insieme a Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos è il giocatore-simbolo delle 3 Champions vinte in 4 anni. Curiosità: l’unica eliminazione di quel ciclo, contro la Juventus nel 2015, coincide con la sua assenza. Giocatore cruciale anche per la Croazia che viene guidata dalla sua regia alla finale dei Mondiali 2018. Scholes invece è un box to box britannico, che sa fare tutto. È più completo, ma meno geniale del croato. La sua continuità ai vertici negli anni è comunque encomiabile. Come a quasi tutti i fuoriclasse inglesi della sua generazione, manca l’acuto con i Tre Leoni.

Francesco Buffoli

Come ci si sente a essere il miglior centrocampista della mia generazione? Chiedetelo a Paul Scholes – così disse tale Zinedine Zidane.
Modric leggermente superiore per classe pura e visione di gioco, un fenomeno. Scholes rimedia con una vagonata di stagioni al top e capacità di andare in gol degne di una punta. Due fuoriclasse.
Modric è tra i pochi motivi per cui non ho “detestato” del tutto l’ultimo grande Real. Giocatore sublime che in tanti clasicos mi ha costretto a un applauso convinto. E in nazionale ha regalato sprazzi da fuoriclasse, mise in mostra il suo talento già a Euro 2008. Poi dalla seconda stagione di Madrid decolla definitivamente e diventa un fenomeno con continuità.

Tutta la classe di Modric e Scholes


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